giovedì 10 aprile 2008

Vasco Rossi vs Antonello Venditti (no, non è Celebrity Death Match)



Ultimamente non apprezzo molto la musica italiana. La trovo molto statica nei suoi schemi. Ovviamente fatte le dovute eccezioni.

Oggi pomeriggio sto ascoltando l'ultimo cd di Vasco Rossi. Sarò sincera, a me Vasco Rossi è simpatico. Per lo meno mi sembra abbastanza coerente.

Ho tutta la discografia, e si sente che non è giovane. La differenza, coi primi dischi, è evidente. Adesso è un sereno cinquantenne che sa fare il suo mestiere, che sta assicurando a se stesso e ai suoi figli una bella pensione.

L'ultimo disco è uguale a quello prima e a quello prima ancora. Una decina di canzoni con le stesse parole e la stessa musica. Ne spiccano una o due, da inserire in qualche futuro greatest hits.

Le altre canzoni sono maniera bella e buona, e io che ho 23 anni non mi ci sento rappresentata. Non è la mia tazza di the, intendiamoci. Eppure riempe stadi di ragazzini e coetanei miei che hai tempi di Albachiara non erano ancora nati. Cantano le nuove canzoni come fossero le vecchie, presi dai modi spicci e dalla gestualita del buon Vasco.

A me, Antonello Venditti, non è simpatico. Le sue canzoni migliori le ha scritte, credo, quando i miei genitori nemmeno si conoscevano. Siamo sinceri, i dischi di Venditti sono maniera e noia. Eppure ragazzini infoiati ne scrivono i testi sulle strade, si rispecchiano. I film del nuovo filone giovanilistico italiano saccheggiano le sue canzoni.

Venditti, come Vasco Rossi, piace ai giovani. Piacciono per il passato, piacciono per il presente. A me, questi giovani d'oggi, a cui appartengo per fascia d'età ed estrazione sociale, non piacciono proprio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sui giovani d'oggi ci scatarro su. tanto per citare uno che poco spartisce con i musicisti citati nel post. :)

d.

Anonimo ha detto...

il mio cazzo inutile...tanto per citare uno che poco spartisce con i musicisti citati nel post...:)))