mercoledì 20 febbraio 2008

Canzoni - Luna in Piena


L'altra sera ho suonato questa canzone. Versione molto soft, dilatata, lenta. Non so perchè, ma se suono una cover, la faccio sempre più lenta, più malinconica. Ci metto del mio, credo.

E' una canzone di Nada, presentata a Sanremo qualche anno fa. Nada è fantastica e con Sanremo non c'entra nulla, ma proprio nulla.

LUNA IN PIENA
Non so ballare niente
Né un tango, né un valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
La vita è una mossa
Dimentico me stessa
Sono la tua donna piena d'ombre
Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
Non ho paura voglio solo andare
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che

Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena

Non so ballare il tango
Non so ballare il valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
In piedi contro il muro
Guardo il mio futuro
Perso in una marea d'ombre
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che

Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena.

martedì 19 febbraio 2008

Episodi metropolitani


Stanotte ho dormito fuori. Ieri ero ad una festa da amici e ho bevuto troppo, non mi capita spesso di bere tanto e la ciucca è stata pesante. E mi sono fermata da questi amici a dormire.

Per cui stamattina ho preso la metropolitana x venire al lavoro e sono scesa al capolinea. Al capolinea la metro arriva con poche persone. Io stavo leggendo il mio libro, persa per i fatti miei.

Prima di arrivare lo chiudo e di fronte a me vedo una ragazza che dorme. Carina, capelli corti, ultimamente mi piacciono i capelli corti e vorrei tagliarmeli. Scendiamo tutti e lei resta li, a dormire. Allora mi avvicino, la tocco e la sveglio.

"Buongiorno", le dico, e le sorrido.
Lei apre gli occhi stranita, forse anche un po spaventata.
"Ti sei addormetata, siamo al capolinea e bisogna scendere" le dico mentre si spengono le luci della metro.

Lei allora si rende conto di tutto, si alza e mi ringrazia. Si presenta, si chiama Chiara.

Chissà se la rivedrò, ma adoro questi momenti